Myrtus communis Tarentina

Myrtus communis Tarentina disegnata a mano

nome comune

Mirto di Taranto

categoria

Arbusto

famiglia botanica

Lamiaceae

Descrizione della pianta

Arbusto mediterraneo sempreverde a crescita lenta, con portamento compatto e denso.
Raggiunge circa 1,5–2 metri d’altezza e 1–1,5 m di larghezza, formando una chioma fitta di piccole foglie opposte, ovali-lanceolate, lunghe meno di 1 cm.

Le foglie sono coriacee, lucide e molto aromatiche (contengono oli essenziali profumati). Da metà estate (luglio a settembre) l’arbusto si ricopre di una moltitudine di fiori bianchi a 5 petali, larghi ~1 cm, con numerosi stami prominenti dall’aspetto piumoso. I fiori, singoli e profumati, sbocciano all’ascella delle foglie sui rami dell’anno.

In autunno producono piccoli frutti ovoidali nero-violacei (talvolta bianchi), bacche carnose pruinose di ~5–8 mm, che persistono e contribuiscono all’interesse ornamentale.
L’aspetto generale è simile a un bosso più luminoso e fine, ma dal fogliame più scuro e aromatico, punteggiato in estate dai numerosi fiorellini bianchi scintillanti. I rami giovani sono flessibili e legnosi, la corteccia tende a fessurarsi con l’età.

È una pianta rustica moderatamente resistente al freddo (fino a circa –10 °C in terreno drenato) e poco esigente; predilige posizioni soleggiate o mezz’ombra e terreni ben drenati, anche poveri o calcarei, purché non soggetti a ristagni. Tollera molto bene la potatura e può ricacciare dalla base se danneggiata dal gelo. Il fogliame sempreverde, il portamento compatto e il profumo intenso rendono il mirto Tarentina un elemento caratteristico della macchia mediterranea e molto apprezzato nei giardini aridi e costieri.

Origine e provenienza

Specie tipica del Bacino del Mediterraneo.
Il Myrtus communis cresce spontaneo lungo le coste dell’Europa meridionale (Italia centro-meridionale, isole, Francia meridionale, Penisola Iberica), nel Nord Africa e nel Vicino Oriente fino al Libano.

Stagionalità

Sempreverde. Fioritura estiva, indicativamente da giugno-luglio fino a settembre.

Fruttificazione in autunno (bacche persistenti fino all’inverno). Le foglie persistono tutto l’anno; in zone con inverni rigidi la pianta può subire danni da gelo ma rivegeta in primavera.

Uso della pianta

Storicamente e culturalmente importante, il mirto ha svariati utilizzi ornamentali, aromatici e officinali.

In giardino è impiegato per formare piccole siepi sempreverdi, bordure profumate o esemplari isolati in aiuole dal sapore mediterraneo.

Può essere allevato anche in vaso e persino potato in forme geometriche (arte topiaria), data la sua tolleranza alla potatura. Le sue foglie e bacche hanno un intenso aroma resinoso: dalle foglie si ricava un olio essenziale usato in profumeria e aromaterapia.piccoli frutti vengono utilizzati per preparare il celebre liquore di mirto (soprattutto in Sardegna) e come aroma in cucina.

Utilizzata nel progetto

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